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Per me soltanto

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S’apre per me soltanto
la porta
nella casa della memoria.
Aleggia la nostalgica fragranza
di foglia d’autunno ingiallita.

La pendola rintocca l’ora perduta
della dissolta mia vita
nella mesta dimora
senza Te
silente e vuota.

M’accarezza la musica
della tua voce lontana
in una lacrima ancora….

M’inoltro sola
nel regno d’ombra.
Mi lambisce l’eco della tua voce
travolgente onda
ed il mio cuore da Te vola….

Si disserra l’antico uscio del radioso ricordare
per me sola,
della memoria mi sferza il cuore
la dolente fola.

Stridono i ricordi
nell’anima
sui vecchi cardini.

I miei sogni dissolti e logori
assopiti all’ombra dei tuoi occhi
nel lago di giada della tenerezza.

Dilegua nel tuo abbraccio,
angelo mio,
la tenebrosa tristezza.

M’inoltro sola
nella valle dallo struggente vocìo.
Fremono le nostre solitudini
Sull’erta via dell’esilio,
che conosce rifugio od oblio.

Si va tristi e muti
ma non si torna.
Il passato nel solco del ricordo
lascia indelebile orma.
Dove saranno i nostri giorni perduti?

Insieme
a sconfinata distanza
Tu ed io,
dolenti rondini
disperse nel mare di malinconia,
sferzate da burrasche d’inquietudine.

Naufraghi anonimi
a vivere fugaci tregue
d’effimeri attimi.

Nel sospirar tramontate primavere
nel segno del rimpianto
e dell’assenza
delle nostre solitarie sere.

Marina Pacifici

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